La risposta completa non sarebbe breve secondo me, ma ci limiteremo a citare due fattori principali ai quali daremo un sottotitolo.
Si era meglio quando si stava peggio
Questa popolare espressione in versione 2.0 introduce bene la situazione della generazione della crisi. Non ho interesse a ripetere i sermoni quotidiani sul lavoro che non viene imboccato e sul vivere a trent'anni con i genitori e seguenti. No, parliamo di crisi di felicità stavolta. Parliamo di come una situazione precaria socialmente, prim'ancora che economicamente, abbia bloccato la ghiandola della fiducia nel futuro dei miei coetanei. Parliamo dunque di chi, non potendo andare indietro (verso quando si era/stava meglio) e non volendo andare avanti (perché si starebbe peggio) resta così, candidamente fermo. E dopo un po', a forza di rimanere fermo e seduto inizia a grattarsi il posteriore senza accorgersi di star tornando, una goccia per volta, alla scimmia che era in lui. Allora, quale sarà il vero atto sovversivo oggi? Credere nei propri obiettivi, progettare, forse.
Il pianeta delle scimmie
La vera storia di come stiamo ritornando dalla Divina Commedia ai graffiti nelle caverne
Il 63% degli italiani non legge nemmeno un libro all'anno. Che cosa voglio dire con questo? Che stiamo perdendo il gusto di elevarci culturalmente e socialmente, che troppe cose inutili ci distraggono dalla nostra natura di esseri in divenire e come dicevo prima ci fermano. “Tutto stagna", direbbe oggi Eraclito e a quel punto sarebbe lì lì per iniziare una filosofica disquisizione del suo pensiero aggiornato ma poi sentirebbe una notifica del cellulare e lo prenderebbe dalla tasca. Per lui nulla di strano, per un ri-evoluzionario di strano ci sarebbe un uomo che tira fuori dalla tasca una banana e la porta all'orecchio. Ma cosa si fa palude dunque? La socialità, lo spirito, persino il piacere di essere tristi, in favore di uno stato di sospensione. Se fate parte di quelli che di un articolo sul giornale leggono solo il titolo e credono di saperla tutta non vi meravigliate, se avrete voglia di salire su un albero non sarà per mangiare le ciliegie migliori.
Evolvere invece è una responsabilità che abbiamo con i nostri genitori e i nostri figli, è una responsabilità che abbiamo con l'Italia. Non arrestare quel passo svelto che ci ha portati fuori dalla caverna, fuori dal buio e fuori dall'acqua è nella nostra inevitabile natura. Su questa pagina (e la relativa pagina Facebook qui) proviamo a seguirla.
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